sabato 28 novembre 2009

Il TG5 e la fabbrica di cioccolato

Il tormentato passaggio al digitale terrestre (descritto da Luciana Littizzetto come “qualcosa per cui vediamo male, a pagamento, quello che prima vedevamo bene, gratis”) ha misteriosamente offuscato le frequenze della Rai dal televisore della mia cucina. Così l’altra sera a ora di cena, dopo anni di colpevole distrazione, ho visto l’edizione delle 20 del TG5.

Si tratta dell’edizione principale, quella nella quale si dovrebbero riassumere in mezz’ora i fatti salienti, italiani e internazionali. Gli ultimi dieci minuti del sedicente telegiornale mi lasciano senza fiato. Dopo un fondamentale servizio (di Veronica Gervaso, figlia di cotanto padre) sul maltrattamento di astici e aragoste nei ristoranti, la scaletta è fatta di zucchero filato.

Cristina Parodi, fatina dolcemente affabulatrice, parte con i vetrinisti di Natale, impegnati nell’addobbare i negozi di via Montenapoleone: per gli appassionati del genere, sappiate che quest’anno vanno molto il bianco, il nero, l’oro e l’argento. E per chi non ha tempo di dedicarsi agli acquisti? C’è sempre lo shopping on line, che naturalmente “impazza” per la moda. L’eventualità che qualcuno difetti non del tempo ma dei soldi non li sfiora neppure. A proposito di Natale, come non dedicare un servizio ai videogiochi, “protagonisti” dei regali di quest’anno? C’è anche il tempo per elogiare il governo italiano, che ha incoraggiato la normativa europea sui bollini con le età minime consentite per ogni videogame. Urka! Nel finale, passare dai videogiochi ai bambini è una passeggiata: la chiusura è per il lancio del programma di Bonolis con quei simpatici “peperini”.

L’impaginazione del caramelloso bollettino è perfetta, trasuda ottimismo e felicità: oltre all’indice di ascolto, nelle trasmissioni Mediaset dovrebbero misurare il tasso di glicemia. Al confronto di quello che ho visto, Mentana era un pericoloso bolscevico: Mimun si accontenta del suo ruolo di Willy Wonka che presenta un mondo magico, dove tutto è commestibile e sfacciatamente attraente. Alla fine del Tg, Bonolis si chiede “Chi ha incastrato Peter Pan?”. Domanda peregrina, caro Bonolis: Peter Pan è vivo, in salute e tutte le sere ci trasporta magicamente sulla (pen)isola che non c’è.

martedì 24 novembre 2009

Da Apicella a Mick Jagger

- La rivista Rolling Stones incorona il Cavaliere: “E’ la rockstar dell’anno”.
Bersani ha già sfanculato Vasco Rossi...

- Non vediamo l’ora di sentire “Meno male che Silvio c’è” eseguito con la chitarra elettrica…

- E noi che pensavamo che Silvio preferisse la “chitarrina”….

- Fini ha subito ribattezzato la rivista: “Rolling Stronz”…

- Comunque lo sapevo: i miei preferiti sono sempre stati i Beatles…

Tavola Rotondi

- Il Ministro per l'Attuazione del programma Rotondi dichiara di saltare il pranzo per non compromettere la sua produttività. A Gianfrà magna tranquillo...

- Del resto viene da un partito, la DC, che è stato in pausa pranzo per 50 anni…

- Se si nasce quadrati non si può morire Rotondi…

venerdì 20 novembre 2009

Almanacco del giorno dopo
(settimana dal 15 al 21 novembre)


DOMENICA
Trovata l'acqua sulla luna. Euforia nel governo italiano, che vuole privatizzare pure quella.

LUNEDI'
Schermi tv oscurati in mezza Roma a causa del passaggio al digitale terrestre. A protestare è l'altra metà, costretta a continuare a vedere le esternazioni di Capezzone.

MARTEDI'
Il Tribunale brasiliano su Battisti: "Commise delitti comuni, non politici". Tu chiamale, se vuoi, estradizioni.

MERCOLEDI'
Si ridimensiona il vertice di Copenhagen. Gli ambientalisti suonano la sirenetta d'allarme.

GIOVEDI'
Brescia, comune leghista lancia l'operazione "White Christmas": per le feste via tutti i clandestini. Avvistata in Val Trompia una statuetta della Madonna che vomitava.

VENERDI'
Si moltiplicano articoli e saggi sul tema "la televisione ci cambia la vita". Peccato: troppo tardi.

SABATO
Alessandra Mussolini denuncia: "Il cervello di mio nonno in vendita su eBay". Lei non corre rischi.

mercoledì 11 novembre 2009

Quando la banda passò

Congelati gli 800 milioni di euro previsti per la banda larga. Il comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe, by the way diretto da Nicola Cosentino) ha dato il via libera a progetti infrastrutturali per 8,7 miliardi di euro, tra i quali il Ponte sullo Stretto (opera del resto assai virtuale) e l' Expo 2015, ma nessuna risorsa è stata destinata al piano che prevede di portare la velocità di Internet a 20 megabit al 96% della popolazione.

Eppure siamo già in forte ritardo: il 12 per cento degli italiani oggi non ha nep­pure i 2 megabit al secondo conside­rati la soglia minima per un Paese moderno. Ma se prendiamo a riferi­mento i 20 megabit che assicurano l’Internet veloce, secondo i dati del­l’Osservatorio Banda Larga di Between la percentuale si innalza al 39 per cento. Una delle più alte d’Eu­ropa.

Una scelta prevedibile: Berlusconi è un anziano miliardario che ha fondato la sua fortuna sui media tradizionali. Incarna un modello di comunicazione top-down, tipicamente televisivo: la veicolazione del messaggio è verticale e non prevede possibilità di replica.

Scarsa mobilità sociale, ridotta libertà di informazione, target tendenzialmente passivo: il massimo della partecipazione consentita è il televoto. Culturalmente e anagraficamente, il web è estraneo alle scelte di questo governo, che preferisce occuparsi del digitale terrestre anziché del digital divide. La leadership di Obama, di segno orizzontale, non a caso si è affermata con Internet: comunicazione partecipata e social network vivono al meglio in una società aperta e plurale.

Trevor Fitzgibbon è stato tra gli attivisti più importanti di
MoveOn. org, movimento da più di cinque milioni di iscritti che ha contribuito "dal basso" a far salire Barack Obama alla Casa Bianca: “Il web permette di unire i valori, come prima i partiti. Abbiamo blog, Facebook, MySpace, Huffington Post, una ricchezza di modi per parlare in modo indipendente dai governi, dalle aziende, dalle Borse. I social network sono un'arma potente per l'informazione e l'educazione, sono uno strumento civico. MoveOn ha raccolto con un fundraising online oltre 58 milioni di dollari, mobilitando un milione di volontari”.

Non è escluso che domani persino Berlusconi possa convertirsi al web, naturalmente colonizzandolo a modo suo, come già da Cologno stanno cercando di fare attraverso progetti pseudo informativi, ad esempio il Tgcom. Per adesso, l’unica forma di relazione orizzontale realmente apprezzata dalla Casa non prevede la rete. Al massimo, le calze a rete.

martedì 10 novembre 2009

La baggianata del super PIL italiano

Il Regno Unito non sta andando bene, in termini di crescita, ma è meglio dell'Italia. Al tempo stesso nell'ultimo anno la sterlina si è svalutata rispetto all'euro: il "sorpasso" dipende solo dalla svalutazione monetaria (Sandro Brusco, docente di Economia presso la State University of New York at Stony Brook, "Il fatto quotidiano")

sabato 7 novembre 2009

Almanacco del giorno dopo




Domenica
Dopo decenni di dibattito sulla “terza via”, abbiamo finalmente capito. Né capitalismo né comunismo, né destra né sinistra, né maschio né femmina. E’ via Gradoli.

Lunedì
Ascolti tv, Pinocchio batte il Grande Fratello. La notizia ci lascia indifferenti, anche perché in Italia Pinocchio e il Grande Fratello sono la stessa persona.

Martedì
Marrazzo ammette l’uso di cocaina con i trans. Il sonno della Regione genera mostri.

Mercoledì
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha deciso, via i crocefissi dalle aule. I precari esultano: dopo anni, si libera un posto fisso nelle scuole italiane.

Giovedì
Continua la polemica sul crocefisso. Berlusconi si dice pronto a prendere il posto di Gesù. Per quanto riguarda i due ladroni, gli spunti non mancano. La Sua effigie sorveglierà il corretto svolgimento delle lezioni scolastiche, che dovranno iniziare con un coretto intonato all’unisono da alunni e insegnanti: “Meno male che Silvio c’è”. Nelle scuole ribelli, è ammessa in alternativa una piccola coreografia al grido di “Italia Unoooooooo”.

Venerdì
Il giornale diretto da Antonio Padellaro continua a essere in prima fila tra quelli che denunciano lo scandalo della cocaina di Marrazzo. Come si chiama questo giornale? Il fatto quotidiano. Nomina sunt consequentia rerum.

Sabato
Per continuare a essere lo specchio della nazione, musica e cinema corrono ai ripari. Ecco alcuni titoli opportunamente riveduti e corretti, già depositati alla Siae: “Nessuno mi può ricattare”, “Toghe rosse”, “Da La Russa con amore”, “Un trans chiamato desiderio”, “La mia droga si chiama Natalì”, “Il fascino discreto della porcheria”, “Signorini si nasce”, “Boro scatenato”.

venerdì 6 novembre 2009

Gara degli incipit, in finale "Dux and the City"

Gara degli incipit 2009, il mio Dux and the City è uno dei 12 finalisti tra gli oltre 7000 libri in vendita sul sito il miolibro.it.


grazie
un abbraccio a tutti
Giulio

domenica 1 novembre 2009

Vado, Marrazzo e torno


Rutelli lascia il PD. Dopo due anni, siamo al punto di partenza. Il Partito Democratico era nato dalla fusione fredda della Margherita rutelliana con i DS, che oggi rimangono i padroni delle ferriere. Un gioco a somma zero: tanto valeva restare come prima, tanto più che hanno incoraggiato la creazione del PDL, un clone che ha retto meglio dell’originale.

I soliti bene informati sostengono che si tratta di una mossa strategica. In questo modo Rutelli, piazzandosi a metà tra il PD e l’UDC, o alleandosi direttamente con quest’ultima, pescherebbe i voti moderati. Mentre il PD può aprirsi a sinistra, accogliendo per esempio Vendola, Salvi & company.

Il solito Risiko politico. Dopo un’estenuante percorso di scelta del segretario, è possibile pensare finalmente ai problemi serissimi di questo Paese? No, ricominciamo l’eterno giochino delle alleanze, del piccolo cabotaggio tattico mascherato da afflati ideali tanto simulati quanto inverosimili.

Tutto sommato, Rutelli ha perso nel 2001 contro Berlusconi. Poi non è riuscito neanche a riprendersi il Campidoglio, perdendo pure nel 2008 contro Alemanno. Ci sarebbero le condizioni per un fisiologico, dignitoso ritiro a vita privata, ad altra professione.

Invece in circolazione vediamo sempre le stesse facce, consumati dal potere e dal cerone dei talk-show; sotto insegne, sigle, simboli diversi sono sempre quelli. Tornando al punto di partenza, come a Monòpoli, il PD ha fatto il suo ennesimo giro a vuoto. Mentre il Partito girava, e anche i cabbasisi dei suoi poveri elettori, abbiamo scoperto che Marrazzo faceva altri tipi di giri. Cedere a un vile ricatto è un inaccettabile vigliaccheria per un uomo pubblico che riveste un’importante carica politica; bene ha fatto a dimettersi. Ma il punto non è solo questo.

Certo non intendiamo mettere in discussione i gusti e le propensioni sessuali di nessuno, ci mancherebbe. Ma tutta questa vicenda è sintomatica e sappiamo che Marrazzo rappresenta purtroppo solo la punta di un iceberg. Nei palazzi romani del potere la cocaina gira a fiumi, si organizzano spesso festini a luci rosse e c’è un clima da basso impero.

Quello che un neolaureato guadagna magari in cinque mesi di lavoro a tempo determinato, questi signori se lo bruciano in una serata con Natalì, con Brenda o con Patrizia. Ritmi e stili di vita sono talmente distanti che, per forza di cose, le esigenze dei comuni cittadini non solo non vengono risolte, ma neanche interpretate e forse neppure recepite.

Avremmo bisogno di una politica che ricominci a ragionare con la testa. E invece, abbiamo una politica che, quando va bene, ascolta solo il cuore, come nelle (frequenti) emergenze nazionali e le mobilitazioni straordinarie inneggianti a una pelosa solidarietà. Nel quotidiano, abbiamo una politica di pancia, urlata, che scuote l’emotività e distrugge le fondamenta della casa comune. E a furia di scendere, neanche fosse l’oselin de la comare, arriviamo alla politica dei genitali, al sesso volgare ed esibito come ostentazione di potere, autocertificazione sfacciata di inamovibilità.

Dobbiamo resettare tutto, lanciare di nuovo i dadi e cominciare una nuova partita. Per non trovarci eternamente al punto di partenza. Dal quale non partiamo mai.

P.S. Oggi questo blog compie un anno. Festeggiamo con il testo del nuovo, meraviglioso singolo di Battiato Inneres Auge, che fa parte del nuovo album Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti , nei negozi dal 13 novembre:

Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina.
Uno dice che male c'è a organizzare feste private
con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?

Non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro?
La Giustizia non è altro che una pubblica merce...
di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Con le palpebre chiuse s'intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore: Inneres Auge, Das Innere Auge

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Ma quando ritorno in me, sulla mia via,
a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato...
mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del Creato!