domenica 29 agosto 2010

Lo spettacolo della deformità

Quest’estate a San Francisco, nella mitica libreria City Lights di Lawrence Ferlinghetti, culla della beat generation, mi sono imbattuto in Spectacle of Deformity – Freak Shows and Modern British Culture, interessante volume che indaga sugli anni che vanno dal 1847 all’inizio del ventesimo secolo, epoca d’oro dei freak show nel Regno Unito. Secondo la professoressa Nadya Durbach, l’esposizione di corpi deformi e mostruosi, in voga ai tempi, non va liquidata come fenomeno marginale o semplicemente voyeuristico.

Già dal medioevo, la nascita di esseri mostruosi veniva interpretata come un segno divino, per servire un particolare scopo politico, morale o religioso. Nei secoli successivi, l’esposizione live di elephant men, donne barbute, nani, giganti e gemelli siamesi, coniugava esigenze scientifiche e spettacolarizzazione, crescendo nel diciannovesimo secolo di pari passo con il diffondersi della rete ferroviaria: trasportati in treno, i mostri andavano in tournée.

I freak show raggiunsero la loro apoteosi nell’Inghilterra vittoriana ed edoardiana, testimoni repellenti di più ampie ansietà culturali legate all’instabilità del corpo: i freak erano mostruosi in quanto potevano essere allo stesso tempo maschi e femmine, bianchi e neri, adulti e bambini, umani e animali. Costituivano un rifiuto implicito di accettare l’ordine naturale, a sua volta legato all’ordine sociale, che li rendeva spaventosi e politicamente dirompenti.


In breve tempo i freak divennero un fenomeno commerciale, forma di intrattenimento a buon mercato per i sabati della nascente middle class. Offrendo il biglietto a metà prezzo per i bambini, i manager del circo Barnum, tra i più attivi organizzatori di freak show, suggerivano che si trattava di un rispettabile intrattenimento per famiglie e scuole. Oggi tutto questo appare assurdo e se ci fosse un uomo con tre gambe o un bambino con due teste a nessuno verrebbe in mente di portarlo in giro per le piazze.


Ma siamo proprio sicuri di essere totalmente vaccinati? I reality e i talent che affollano le nostre piazze catodiche sono disgraziati recipienti di persone culturalmente deformi, bambini canterini, belle e bestie, record disgustosi, tette siliconate e pettorali gonfiati dagli steroidi.

A parte il cosiddetto intrattenimento, la stessa vita politica si è deformata fino ad assumere connotati mostruosi. Per esempio, domani parte il nuovo Tg su la7 diretto da Enrico Mentana: il fatto stesso che stiamo tutti aspettando, per avere uno straccio di informazione tv decente, il lavoro di uno che ha lavorato prima sotto l’egida socialista, poi berlusconiana per molti anni, la dice lunga sul grado di servilismo cui sono arrivati tutti gli altri. Adulatori, cortigiani, trombettieri del potere che si spacciano per giornalisti, pronti a edulcorare, nascondere, mediare, compiacere anzichè informare: è questa la moderna galleria dei freak, i veri mostri dei nostri anni.

Speriamo in Mentana per avere un simulacro di informazione indipendente come speriamo in Fini per un simulacro di opposizione: un postfascista che ci deve, o dovrebbe, liberare dal neofascismo incarnato da Berlusconi. Come in una trama di fantapolitica da incubo, il mostro può essere battuto non dagli inermi avversari, bensì solo da chi ne ha condiviso a lungo le caratteristiche: ex alleati, ex dipendenti, ex moglie. Per sconfiggerlo occorre combatterlo dall’interno, come avvenne con il cavallo di Troia (ripensandoci, quest’esempio calza a pennello).

I freak show dell’Inghilterra vittoriana aiutarono ad articolare compiutamente i significati culturali connessi al concetto di alterità, chiarendo cosa voleva dire essere inglesi in un momento storico chiave per la costruzione di un’identità moderna e di un’ideologia imperialista. Forse tra un secolo una ricercatrice scriverà un libro sui mostri e sulle puttane che, a tutti i livelli, popolano l’Italia di oggi; forse dovremo aspettare allora per prendere finalmente le distanze dalla nostra postribolare vita pubblica e capire cosa significa essere cittadini e non sudditi di Sua Maestà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Welcome back...

Giovanni ha detto...

Bell'articolo! Complimenti!!

Logica ferrea.

Giovanni Calia - mentat59@gmail.com

Giulio Lo Iacono ha detto...

Grazie! Approfitto per lasciare un paio di citazioni sui mostri: "E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te." (Friedrich Nietzsche)
"Il sonno della ragione genera mostri." (Francisco Goya)
Mi sembrano appropriate. Buona serata.
Giulio