mercoledì 11 novembre 2009

Quando la banda passò

Congelati gli 800 milioni di euro previsti per la banda larga. Il comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe, by the way diretto da Nicola Cosentino) ha dato il via libera a progetti infrastrutturali per 8,7 miliardi di euro, tra i quali il Ponte sullo Stretto (opera del resto assai virtuale) e l' Expo 2015, ma nessuna risorsa è stata destinata al piano che prevede di portare la velocità di Internet a 20 megabit al 96% della popolazione.

Eppure siamo già in forte ritardo: il 12 per cento degli italiani oggi non ha nep­pure i 2 megabit al secondo conside­rati la soglia minima per un Paese moderno. Ma se prendiamo a riferi­mento i 20 megabit che assicurano l’Internet veloce, secondo i dati del­l’Osservatorio Banda Larga di Between la percentuale si innalza al 39 per cento. Una delle più alte d’Eu­ropa.

Una scelta prevedibile: Berlusconi è un anziano miliardario che ha fondato la sua fortuna sui media tradizionali. Incarna un modello di comunicazione top-down, tipicamente televisivo: la veicolazione del messaggio è verticale e non prevede possibilità di replica.

Scarsa mobilità sociale, ridotta libertà di informazione, target tendenzialmente passivo: il massimo della partecipazione consentita è il televoto. Culturalmente e anagraficamente, il web è estraneo alle scelte di questo governo, che preferisce occuparsi del digitale terrestre anziché del digital divide. La leadership di Obama, di segno orizzontale, non a caso si è affermata con Internet: comunicazione partecipata e social network vivono al meglio in una società aperta e plurale.

Trevor Fitzgibbon è stato tra gli attivisti più importanti di
MoveOn. org, movimento da più di cinque milioni di iscritti che ha contribuito "dal basso" a far salire Barack Obama alla Casa Bianca: “Il web permette di unire i valori, come prima i partiti. Abbiamo blog, Facebook, MySpace, Huffington Post, una ricchezza di modi per parlare in modo indipendente dai governi, dalle aziende, dalle Borse. I social network sono un'arma potente per l'informazione e l'educazione, sono uno strumento civico. MoveOn ha raccolto con un fundraising online oltre 58 milioni di dollari, mobilitando un milione di volontari”.

Non è escluso che domani persino Berlusconi possa convertirsi al web, naturalmente colonizzandolo a modo suo, come già da Cologno stanno cercando di fare attraverso progetti pseudo informativi, ad esempio il Tgcom. Per adesso, l’unica forma di relazione orizzontale realmente apprezzata dalla Casa non prevede la rete. Al massimo, le calze a rete.

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