domenica 26 luglio 2009

Il silenzio è d'oro?

“Comandare è meglio che fottere”, secondo un detto popolare siciliano. Ma perché privarsi di una delle due attività, quando possono essere realizzate entrambe con pari soddisfazione?

L’uomo che ha portato in Italia il Grande Fratello, legittimando l’estetica del buco della serratura, rimane vittima del meccanismo che ha contribuito a creare. Ma siamo sicuri che sia una vittima? Gli italiani sembrano distratti, indifferenti, non distinguono più il reale dal reality. I cinegiornali di regime non li informano. L’opinione pubblica chiude un occhio, anzi tutti e due. La Chiesa tace. Eppure fino a poco fa sembrava così interessata alla vita pubblica nostrana.

L’uomo medio, di democristiana memoria, ha ormai definitivamente ceduto il passo all’uomo-media. Dai devoti di Maria siamo passati agli amici di Maria. Dopo infinite esternazioni su difesa della famiglia e temi etici, Oltretevere le prese di posizione su Silvio il mandrillo si sono ridotte a un sospiro. Questa vicenda segna, tra le altre cose, la definitiva perdita di credibilità della subcultura cattolica in Italia. Ieri, anche se in nome di un’ipocrisia pelosa, avrebbe almeno difeso l’esigenza di moralità pubblica, invocando severamente coerenza e compostezza. Oggi tace, in cambio di un piatto di lenticchie.

L’edonismo esibizionista del Biscione sta sconfiggendo il Vaticano, ma anche la sinistra, incapace di una reazione alla bassezza della situazione. Capiamo poi che per il nostro ottuagenario Presidente della Repubblica stiamo parlando di un’esperienza che, per lui, deve essere solo un lontanissimo ricordo, ma possibile che non si sia registrata una sua esternazione a difesa del decoro delle istituzioni? Eppure l’articolo 54 della nostra Costituzione dice che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Napolitano pensa che Berlusconi, con il suo comportamento, pubblicamente rivendicato in più occasioni (“Non sono un santo”), stia rispettando la lettera e lo spirito della carta costituzionale?

Abbiamo già detto in altri post del silenzio dei giornalisti televisivi, servi sfacciati e obbedienti di un regime, in nome del quale nascondono le notizie alla pubblica opinione. Venendo quindi meno al patto di lealtà con i loro (sventurati) telespettatori.

Riassumendo: silenzio della Chiesa, silenzio della sinistra, silenzio del Presidente della Repubblica, silenzio della tv. Tutto serve a ovattare, come in un morbido cotone idrofilo, la percezione della degenerazione da basso impero in cui siamo piombati. Anche il dizionario risulta utile, come una calza di nylon sull’obiettivo di una telecamera, per “ammorbidire” l’immagine: da questo punto di vista, il termine “escort” ha una connotazione neutra, quasi elegante. Torniamo a battezzare le cose col loro nome: chiamiamole liberamente “mignotte”. Chissà che non si apra uno squarcio di verità: se un uomo privato va a puttane, dovrà vedersela con la propria coscienza, con la moglie ed eventualmente col medico. Ma se un Presidente del Consiglio va a puttane, con lui ci va tutto il Paese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti quoto al 100%. Ma, come accade per la famosa e famigerata statistica dei polli (per cui anche se risulta che ogni italiano mangi un pollo - anche oggi - in realtà l'uno li mangia entrambi e l'"ultimo" non mangia), qualcuno sta godendo la mia parte.
ciao