sabato 11 luglio 2009

TG8

Il G8 è finito. Dal momento che la numerologia è lo studio della possibile relazione mistica o esoterica tra i numeri e le caratteristiche o le azioni di oggetti fisici ed esseri viventi, facciamo finta di credere nel significato esoterico dei numeri e vediamo cosa ci evoca il numero 8.

8 è considerato un numero di influenza karmica che richiede il pagamento di debiti contratti nella vita attuale o in una vita precedente. Più di ogni altro numero l'Otto rappresenta la ricerca di denaro e successo materiale, ma la sua natura implica il confrontarsi con rischi estremi e molti capovolgimenti di vita.

8 è il numero di anni di carcere, che secondo un calcolo del “Sole 24 Ore”, avrebbe preso nell’Italia del falso in bilancio depenalizzato uno come Bernard Madoff, finanziere truffatore. Negli Stati Uniti ne ha presi 150.

8 per mille è la quota di destinazione del gettito Irpef che la Chiesa cattolica, con spot milionari, chiede ai cittadini. Prima di firmare, vivamente consigliato passare in libreria per acquistare “Vaticano s.p.a.”, di Gianluigi Nuzzi. L’accesso a un archivio sterminato di documenti ufficiali spiega il ruolo dello IOR nella Prima e nella Seconda Repubblica, con spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. Persino il denaro lasciato dai fedeli per le messe è stato trasferito in conti personali. Un paradiso (fiscale) in nome di Dio.

8 marzo è la festa delle donne. Lo spettacolo offerto dal summit, con gli uomini (eccetto la Merkel) a decidere i destini del mondo e le donne a fare shopping è desolante. Poi non si capisce perché le first lady siano state accompagnate da alcune ministre, come se le donne dovessero stare per forza con le altre donne. Da Rosa Luxemburg a Mara Carfagna (in visita dal Papa come Maria Maddalena).

8
è l’ipotetica collocazione di un canale televisivo italiano e di un altrettanto ipotetico telegiornale (il TG8, appunto) che raccontino i fatti senza il servilismo e il conformismo dei primi 7.

8
½
è il capolavoro felliniano nella cui scena finale troviamo la passerella dei personaggi, con musica da circo. Una scena del tutto simile al vertice de L’Aquila.

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