sabato 20 marzo 2010

Silenzio stampa!

In Fahrenheit 451 Francois Truffaut, come nell’omonimo libro di Ray Bradbury, ipotizza un futuro nel quale leggere libri è considerato un reato, per contrastare il quale un apposito corpo di vigili del fuoco (i Pompieri della Sera?) brucia ogni tipo di volume. In 1984, per George Orwell la società è governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, personaggio che tiene sotto controllo la vita di tutti i cittadini. I suoi occhi sono dei televisori-telecamere che, oltre a diffondere propaganda 24 ore su 24, spiano la vita di chiunque. Il partito è Governato dal Minamor (MINistero dell'AMORe), che controlla la fedeltà dei membri del partito, convertendo i dissidenti alla sua ideologia. Il Minamor è dotato di una polizia politica, la psicopolizia, che interviene in ogni situazione sospetta di eterodossia e di deviazionismo. Da noi la psicopolizia assume forme molteplici e ogni giorno ci si presenta con un volto nuovo, Authority per le Comunicazioni o Commissione di Vigilanza Rai.

La ridicola giustificazione formale, ovvero la possibile mancata applicazione della par condicio, non dissimula la verità sostanziale: chiudere d’imperio, in campagna elettorale, tutte le trasmissioni di approfondimento giornalistico del servizio pubblico televisivo è un atto di censura. Da quasi un mese, l’agenda dell’informazione televisiva è dettata esclusivamente dalle scelte dei telegiornali, orribilmente addomesticati e paludati, Tg3 incluso.

L’obiettivo della censura è soprattutto uno, Michele Santoro: Annozero è la trasmissione giornalistica più seguita della Rai e la sua libertà nell’accendere i riflettori su temi e personaggi che, altrimenti, in tv non finirebbero mai risulta intollerabile al Ministero dell’Amore. L’attacco, oltre che a Santoro e alla sua squadra, è a tutti noi, alla nostra libertà di cittadini di essere informati.


Come già per l’editto bulgaro, mi sembra doveroso sottolineare la pavidità nelle reazioni dei giornalisti delle altre testate, televisive e stampate. Al di là dell’appoggio di FNSI e Usigrai, si registrano solo tiepide solidarietà tra colleghi, mentre la gravità dell’accaduto avrebbe dovuto imporre forme di protesta ben più incisive. Pensate che segnale meraviglioso se, come accaduto in Estonia, e dico Estonia, tutti i quotidiani fossero usciti con una prima pagina completamente bianca, rivendicando la libertà di stampa. Ma sappiamo di che pasta sono fatti i giornalisti nostrani.


C’è un ulteriore risvolto di questa vicenda, ed è quello economico. Giovedì scorso le le Conferenze stampa per le Regionali che hanno preso il posto di Santoro hanno fatto appena 770 mila ascoltatori e il 2.83% di share, forse il minimo storico per la prima serata di Rai Due; per Annozero c'erano circa 5 milioni di spettatori e il 20% di share. Un crollo di ascolti che si riflette sulla pubblicità; un danno economico che diventa un danno erariale, visto che la Rai appartiene allo Stato. Chi ci risarcisce di questa ulteriore perdita? Va da sé che la serata di giovedì è stata vinta dalle reti Mediaset.


Stiamo forse diventando una società dispotica e distopica, l’opposto di utopica, ovvero una società indesiderabile? Come nei romanzi immaginati dalla letteratura di fantascienza, ma come purtroppo si è verificato anche nella storia, in questo momento della storia italiana abbiamo al comando non un’organizzazione, ma una singola persona che fa da catalizzatore dell'amore e del'odio, della paura e della venerazione. Quanto più aumentano la sua arroganza e la volontà di controllare chi non la pensa come lui, tanto più aumenta il nostro diritto di ribellarci.


PS Internet e le voci democratiche aggirano la censura.

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