domenica 1 novembre 2009

Vado, Marrazzo e torno


Rutelli lascia il PD. Dopo due anni, siamo al punto di partenza. Il Partito Democratico era nato dalla fusione fredda della Margherita rutelliana con i DS, che oggi rimangono i padroni delle ferriere. Un gioco a somma zero: tanto valeva restare come prima, tanto più che hanno incoraggiato la creazione del PDL, un clone che ha retto meglio dell’originale.

I soliti bene informati sostengono che si tratta di una mossa strategica. In questo modo Rutelli, piazzandosi a metà tra il PD e l’UDC, o alleandosi direttamente con quest’ultima, pescherebbe i voti moderati. Mentre il PD può aprirsi a sinistra, accogliendo per esempio Vendola, Salvi & company.

Il solito Risiko politico. Dopo un’estenuante percorso di scelta del segretario, è possibile pensare finalmente ai problemi serissimi di questo Paese? No, ricominciamo l’eterno giochino delle alleanze, del piccolo cabotaggio tattico mascherato da afflati ideali tanto simulati quanto inverosimili.

Tutto sommato, Rutelli ha perso nel 2001 contro Berlusconi. Poi non è riuscito neanche a riprendersi il Campidoglio, perdendo pure nel 2008 contro Alemanno. Ci sarebbero le condizioni per un fisiologico, dignitoso ritiro a vita privata, ad altra professione.

Invece in circolazione vediamo sempre le stesse facce, consumati dal potere e dal cerone dei talk-show; sotto insegne, sigle, simboli diversi sono sempre quelli. Tornando al punto di partenza, come a Monòpoli, il PD ha fatto il suo ennesimo giro a vuoto. Mentre il Partito girava, e anche i cabbasisi dei suoi poveri elettori, abbiamo scoperto che Marrazzo faceva altri tipi di giri. Cedere a un vile ricatto è un inaccettabile vigliaccheria per un uomo pubblico che riveste un’importante carica politica; bene ha fatto a dimettersi. Ma il punto non è solo questo.

Certo non intendiamo mettere in discussione i gusti e le propensioni sessuali di nessuno, ci mancherebbe. Ma tutta questa vicenda è sintomatica e sappiamo che Marrazzo rappresenta purtroppo solo la punta di un iceberg. Nei palazzi romani del potere la cocaina gira a fiumi, si organizzano spesso festini a luci rosse e c’è un clima da basso impero.

Quello che un neolaureato guadagna magari in cinque mesi di lavoro a tempo determinato, questi signori se lo bruciano in una serata con Natalì, con Brenda o con Patrizia. Ritmi e stili di vita sono talmente distanti che, per forza di cose, le esigenze dei comuni cittadini non solo non vengono risolte, ma neanche interpretate e forse neppure recepite.

Avremmo bisogno di una politica che ricominci a ragionare con la testa. E invece, abbiamo una politica che, quando va bene, ascolta solo il cuore, come nelle (frequenti) emergenze nazionali e le mobilitazioni straordinarie inneggianti a una pelosa solidarietà. Nel quotidiano, abbiamo una politica di pancia, urlata, che scuote l’emotività e distrugge le fondamenta della casa comune. E a furia di scendere, neanche fosse l’oselin de la comare, arriviamo alla politica dei genitali, al sesso volgare ed esibito come ostentazione di potere, autocertificazione sfacciata di inamovibilità.

Dobbiamo resettare tutto, lanciare di nuovo i dadi e cominciare una nuova partita. Per non trovarci eternamente al punto di partenza. Dal quale non partiamo mai.

P.S. Oggi questo blog compie un anno. Festeggiamo con il testo del nuovo, meraviglioso singolo di Battiato Inneres Auge, che fa parte del nuovo album Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti , nei negozi dal 13 novembre:

Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina.
Uno dice che male c'è a organizzare feste private
con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?

Non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro?
La Giustizia non è altro che una pubblica merce...
di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Con le palpebre chiuse s'intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore: Inneres Auge, Das Innere Auge

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Ma quando ritorno in me, sulla mia via,
a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato...
mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del Creato!

2 commenti:

Marion ha detto...

In questo articolo, da cui mi distacco in maniera particolare quando si parla della nobiltà d'animo di Berlusconi (????), dove si asserisce che Marrazzo si sia autosospeso impropriamente (ma come abbiamo visto si è dimesso come ci si aspettava, segnando quindi la definitva fine della sua carriera politica), ho trovato qualche spunto per un buon dibattito...
http://www.loccidentale.it/articolo/la+sospensione+gattopardesca+di+marrazzo+svela+la+debolezza+del+pd+.0080483
http://www.facebook.com/pages/LOccidentale-Orientamento-quotidiano/153413827518
Che ne pensate?Berlusconi sapeva eppure ha taciuto, per nobiltà d'animo si dice qui, per tenere sotto scacco secondo me...

Giulio Lo Iacono ha detto...

Nobiltà d'animo? Mi sembra che in tutta questa vicenda di nobile ci sia davvero poco. Credo che l'occidentale abbia perso la bussola...