domenica 9 gennaio 2011

Dì qualcosa di sinistro


Il palinsesto di Canale 5, tra una bestemmia e l’altra, ha nuovamente trovato il tempo di mettere alla berlina il guardaroba di avversari politici, o presunti tali. A Mediaset, quando fanno giornalismo di costume, si prendono alla lettera: dopo i calzini turchesi del giudice Mesiano, finisce sotto esame la sciarpa di cashmere di D’Alema, immortalato con il sospetto indumento nientemeno che sulle nevi di Sankt Moritz.

La scelta di trascorrere il Capodanno in una delle località più chic dell’alta Engadina può anche essere considerata inopportuna per un politico, soprattutto in un periodo di crisi economica. Non fa che rimarcare la distanza siderale che separa la cosiddetta “casta”, nessuno escluso, da consuetudini e stili di vita propri della maggioranza degli italiani. Per lo stesso motivo, non capita mai di incontrare un onorevole, di qualsiasi colore, girare in autobus o fare la spesa al supermercato.

Ciò detto, i metodi del ciambellano di corte Alfonso Signorini, giustamente soprannominato il pink-tank del PdL, e del suo plurimiliardario datore di lavoro, sono mefitici: il dileggio dell’avversario si fa magazine patinato, con il commento in diretta telefonica del Presidente del Consiglio, la platea che rumoreggia e Alfonso Signorsì che smorfieggia in primo piano. L’idea di fondo di questi liberali a corrente alternata è che le località più attraenti, le bellezze, i lussi, gli agi e le comodità debbano essere riservati in via esclusiva al Padrone, ai suoi piccoli Goebbels e alle ragazze che entrano nel giro. Tutti gli altri devono soffrire in penombra, arrivare al massimo a Ovindoli, girare con i vestiti della Upim e, possibilmente, avere la forfora.

Il filoellenico Signorini, che con il suo Kalispera vuol forse riportarci a un’atmosfera da Grecia dei colonnelli, dimentica che, qualche anno fa, Veltroni a Sabaudia fu ritratto impietosamente, con pancetta sporgente e pappagorgia, mentre trasportava sottobraccio il proprio ombrellone: fu prontamente apostrofato come sfigato e pauperista. Impostori o traditori del popolo, il registro non cambia: la canzonatura e la derisione si sedimentano nell’opinione pubblica, tra una Barbara D’Urso e un Gigi D’Alessio, che rendono il contesto narrativo solo apparentemente innocuo. Oggi la politica si fa anche così, su Chi e su Verissimo, alla faccia di chi ancora sostiene che il conflitto d’interessi è un falso problema.

Io non sono comunista, né lo sono mai stato, se non altro per ragioni anagrafiche. Mi ritengo tendenzialmente di sinistra, progressista, democratico, come preferite; questo non mi impedisce di apprezzare un albergo di charme, un buon ristorante o una macchina sportiva. Al di là delle ipocrisie pettegole, e della demagogia mascherata da gossip, è il momento di affermare che un privato cittadino ha il diritto di spendere il denaro come crede (purché sia frutto del proprio lavoro, non di traffici illeciti o di evasione fiscale, ma di questo i media del Biscione ovviamente non si occupano). D’Alema, che privato cittadino non è, anche stavolta non ha detto, né fatto, qualcosa di sinistra. In compenso, l’altra sera su Canale 5, abbiamo sentito qualcosa di veramente sinistro.

Leggi anche:
Signorini si nasce
http://azionecatodica.blogspot.com/2009/05/signorini-si-nasce.html

4 commenti:

nonnacarina ha detto...

ben detto,lo riporto in Facebook. spero non ti dispiaccia

francykikka90 ha detto...

L'unica cosa che ho da rispondere è che l giustificazionismo non vale. La sinistra la sinistra ma intanto loro sono là che guadagnano e magnano come tutti i soldi che ricavano tutti gli altri cittadini. intanto i politici delle sfere alte del pd hanno la pensione anche solo dopo 2 anni di lavoro con almeno 3000 euro mensili senza contare i vari risarcimenti, gli altri, i muli da fregare, hanno 40 anni di lavoro per una pensione minima attorno ai 1000 euro... non lo trovo giusto
e non trovo coerente che si cerchi di togliere qualche assurdo privilegio per appianare le differenze tra poveri e ricchi e quelli del pd, che dovrebbero tutelare i meno facoltosi ta dan, votano contro.

Giulio Lo Iacono ha detto...

@nonnacarina Non so quanti amici tu abbia su Facebook, ma ti ringrazio davvero: hai contribuito a uno staordinario "picco" nel numero dei visitatori del blog. Buona serata Giulio

Giulio Lo Iacono ha detto...

@francykikka90
Non so dove siano finiti i comunisti di una volta. So di certo dove sono finiti i fascisti.