lunedì 25 maggio 2009

Capaci di tutto

Il 23 maggio di 17 anni fa veniva ucciso Giovanni Falcone.

Nel 1998 scrivevo nella mia tesi Comunicazione pubblica e senso civico:

"Il doppio binario della cittadinanza trova la sua giustificazione storica nel fatto che la Sicilia ha sempre vissuto sotto tutela, senza riuscire ad affermare autonomamente la propria vocazione; nei secoli, il continuo avvicendarsi dei domini più diversi non ha consentito un’identificazione con i vertici delle istituzioni di governo, a partire dall’antica Roma, quando l’isola veniva considerata semplicemente il granaio dell’Impero. Il regime feudale viene abolito in Sicilia solo nel 1812 : la dissoluzione del feudalesimo produce, com’è naturale, una certa insicurezza in merito ai nuovi diritti di proprietà.

L’interessante tesi di Diego Gambetta al riguardo delinea una modernizzazione che si realizza senza alcuna struttura statale socialmente legittimata: la domanda di protezione, derivante dall’insicurezza della nuova organizzazione fondiaria, viene allora soddisfatta dai “fornitori di protezione emersi dallo scioglimento dei legami feudali e dalla fine del controllo baronale” (Gambetta, Diego 1992 La mafia siciliana, industria della protezione privata. Torino: Einaudi), che sarebbero poi i mafiosi.

La giurisdizione viene di fatto esercitata in modo arbitrario, originando la diffidenza della popolazione per le organizzazioni formali. Fiducia viene riposta esclusivamente nelle clientele oltre che, naturalmente, nella famiglia di appartenenza. Sia gli eredi delle posizioni privilegiate, che i vassalli e i contadini, non hanno mai maturato la consapevolezza del diritto di uguaglianza davanti alla legge, approfittando gli uni e rassegnandosi gli altri alle “sanzioni di un sistema normativo subculturale” (Hess, Henner 1970 Mafia. Zentrale Herrschaft und lokale Gegenmacht. Tubingen : J.C.B. Mohr - tr. it. Mafia. Roma-Bari: Laterza 1973).

Nel corso dei secoli, l’organizzazione mafiosa ha ipostatizzato la propria infrastruttura entrando in simbiosi con le esigenze elettorali dei rappresentanti della nascente democrazia. Ancora oggi le contiguità del mondo politico con quello mafioso, nonostante le gravissime deviazioni sociali che comportano, non sono facilmente dimostrabili. La stessa figura del concorso in associazione criminosa come reato penalmente rilevante e perseguibile, categoria necessariamente elastica ed imprecisa, viene frequentemente messa in discussione da una parte della giurisprudenza e della dottrina."

La situazione, purtroppo, mi sembra immutata.

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