lunedì 17 novembre 2008

Mediocritas optima est

Per Cicerone la mediocritas corrispondeva alla "moderazione", a una misura rapportata al "giusto mezzo". In questo senso, si trattava della categoria sulla quale si fondavano tutte le regole del comportamento etico, la "via di mezzo" fra l’eccesso e il difetto.

Il doroteismo democristiano ci ha poi abituato alla moderazione nel senso del compromesso centrista tra opzioni altrimenti inconciliabili.

Nell'Italia di oggi trionfa invece la mediocrità intesa come "scarso valore". Nel nostro Paese sono i mediocri che comandano, legiferano, diventano ministri e statisti. Il loro potere misura la distanza che separa il talento dal successo. Una sorta di equivalenza matematica sulla quale indaga Antonello Caporale con il suo "Mediocri - I potenti dell'Italia immobile", Baldini Castoldi Dalai Editore.

In un Paese nel quale, come dice l'Autore, "si sta meglio da ricercati che da ricercatori", ci soffermiamo sul metodo senza mai entrare nel merito. E il merito rimane escluso dai salotti, dai club, dalle lobby, dalle università, dalle massonerie laiche e da quelle misticheggianti, dalle redazioni, dalle aule parlamentari.

E noi, che sappiamo cos'è la Consob, e pensavamo di aver archiviato gli anni Ottanta come epoca lontana di "nani e ballerine", ne vediamo in giro ancora parecchi, di nani. Le ballerine ormai non si contano più. Si sono aggiunti i giullari, per non farsi mancare nulla a corte.

Ps Per approfondimenti sulla Consob, rivolgersi ad Elisabetta Gardini, parlamentare e portavoce di Forza Italia all'epoca di questa intervista a "Le Iene" del 2006, oggi eurodeputato a Strasburgo http://it.youtube.com/watch?v=IPSyz5KVSiU

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