sabato 22 novembre 2008

Scacco a La Torre















Cosa accaderebbe se stasera, nel corso di Inter-Juve, Del Piero passasse a Ibrahimovic davanti alla porta e questo segnasse il gol della partita? Non un passaggio fortuito, di quelli che capitano perchè la palla è rotonda e ogni tanto va dove vuole. No, un passaggio deliberato, intenzionale.

A "Omnibus", su La7, è successo qualcosa del genere. L'esponente PdL Italo Bocchino era in difficoltà. Forse non aveva letto il copione che di solito preparano a chi va in tv per ripetere a pappagallo gli stessi slogan e rincitrullire gli spettatori. Pensava di cavarsela a braccio, ma si era sopravvalutato.

Non sapeva come rispondere a Massimo Donadi (Italia dei Valori), che lo incalzava sulla farsa della Commissione di Vigilanza Rai. Il furbo La Torre (Partito Democratico), in teoria anche lui all'opposizione, pensa bene di soccorrere il collega.

Davanti alle telecamere, come se fosse all'ultimo banco del liceo, il genio del PD scrive la risposta "giusta" su un giornale e la passa al Bocchino. Il quale finalmente riesce ad articolare una reazione di senso compiuto. Naturalmente La Torre, come un Villari qualsiasi, resta attaccato al suo cadreghino. Non si dimette nè viene allontanato, il s'accroche à son fauteuil.

Dopo Calciopoli, il doping, Moggi e tutto il resto, il calcio italiano non è un esempio di etica nè di trasparenza. Ma la politica italiana ha qualcosa da imparare persino da loro: il senso della decenza.

Si scambiano i pizzini tra maggioranza e opposizione. Si aiutano e si coprono a vicenda. A questo punto il PD non lo definirei neanche come una formazione di opposizione, ma come un partito "diversamente" al governo. Per il momento La Torre se la sono mangiata. Vediamo quanto tempo impiegano per arrivare al Re.

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