sabato 15 novembre 2008

Eternal sunshine of the spotless mind

Ieri sera su la7, a "Otto e mezzo", Marco Travaglio e Daniele Capezzone se le sono date di santa ragione. Tema della puntata: berlusconismo e antiberlusconismo.

Con una piccola differenza: Travaglio cercava di argomentare le sue tesi, il neoportavoce di Forza Italia gli parlava sopra costantemente, impedendo di concludere qualsiasi ragionamento.

Per un curioso gioco del destino, Capezzone sta sempre con chi governa: una versione riveduta e corrotta di Mastella. E si adegua alle regole comunicative della casa.

Il radicale folgorato sulla via di Arcore sembrava un replicante, privato della memoria della sua vita precedente: quelli di Publitalia evidentemente li indottrinano tutti alla stessa maniera. Una scuola che, in confronto, le Frattocchie del Pci erano un modello di formazione liberale.

Interrompere, provocare l'interlocutore, innervosirlo e, soprattutto, impedirgli di parlare. Una tecnica di guerriglia verbale che ha un solo obiettivo: non far capire una mazza ai telespetattori. Che infatti non capiscono più una mazza.

Le regole di un contraddittorio civile cedono il passo alla vucciria, alla cagnara, al "facite ammuina". Una volta che le regole della partita diventano queste, non c'è più spazio per i ragionamenti: vince chi parla alla "pancia", vincono gli slogan, vince il populismo.

In altre parole, vince il berlusconismo. Con gran soddisfazione dei numerosi cyborg al suo servizio.

PS Vivamente consigliata l'imitazione di Capezzone fatta da Neri Marcorè: http://it.youtube.com/watch?v=I_pYOi--_zU

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