domenica 16 novembre 2008

No we can't

Il cazzeggio italico che ha irreversibilmente contagiato il dibattito pubblico di questa penisola dei famosi ha portato alcune anime belle a chiedersi se sia possibile la nascita di un Obama italiano.

Forse lorsignori tendono a rimuovere il fatto che Obama è frutto di alcuni elementi caratteristici della società statunitense: mobilità sociale, orgoglio delle minoranze, opinione pubblica.

Per quanto riguarda la mobilità sociale, è il caso di ricordare che siamo un paese di caste e corporazioni: commercialisti, notai, giornalisti, farmacisti, persino tassisti. L'accesso alle professioni spesso si tramanda dinasticamente di padre in figlio.

Non parliamo poi di come avviene la selezione della classe dirigente: a destra per cooptazione finanziaria e/o chiamata diretta del capo (con tutti gli annessi e connessi che sappiamo); a sinistra tutti i leader sono figli o nipoti di una ristretta élite, da Veltroni (il papà fu direttore del primo tg Rai) a D'Alema (figlio di un deputato Pci), da Letta (nipote di zio Gianni) a Franceschini (figlio di un deputato Dc).

Per quanto riguarda le minoranze, con l'aria che tira già è tanto se riusciamo a concedere ai nostri immigrati i più elementari diritti di cittadinanza. Figuriamoci integrarli fino a farli diventare classe dirigente.

Infine, l'opinione pubblica, da noi ridotta a una "poltiglia" secondo una recente definizione del Censis. Obama è un Presidente 2.0, che ha utilizzato la rete per raccogliere una miriade di piccole donazioni, coinvolgendo i giovani con iniziative territoriali, social network, comunicazione partecipata: una spinta dal basso che gli consentirà oltretutto maggiore indipendenza nei confronti delle potenti lobby USA.

In Italia abbiamo invece un anziano signore, padrone della vecchia tv generalista, insofferente alle critiche, con un controllo pervasivo dell'informazione. In tutti e due i casi comunque, per dirla con McLuhan, "il mezzo è il messaggio": le loro biografie parlano per loro.

Società aperta, libertà di informazione, mobilità sociale: si tratta di elementi irripetibili in questa immensa provincia che è l'Italia. Ecco perchè, al di là del patetico scimmiottamento nostrano di qualche slogan del senatore afroamericano, la nostra risposta è: "No we can't".

Nessun commento: